Il Punto G deve il suo nome a Grafenberg, ginecologo che per primo in un articolo del 1950 ha parlato di “sensibilità erotica della parete vaginale”.Molti studi si sono susseguiti per ricercare il riferimento anatomico del Punto G, nel 2000 Zaviacic e collaboratori hanno parlato per la prima volta di prostata femminile affermando che “…il 70% delle donne ha una ghiandola prostatica situata vicino l’apertura uretrale…”. L’ipotesi più accreditata è quella che vede questa ghiandola come il risultato dell’evoluzione nella differenziazione dei generi. Questa ghiandola quindi è all’origine del piacere dovuto alla stimolazione dell’area. In particolare viene sottolineato che la ghiandola si trova tra l’uretra e la vagina e quindi, la parte più sensibile risulta essere nei 2,4 cm inziali del canale vaginale, lungo la parete anteriore. Una recente ricerca dimostra come, tra le donne che riconoscono una zona più sensibile detta Punto G, più del 50% lo localizza sulla parete vaginale anteriore, quasi 30% sulle altre pareti, il restante non sa localizzarlo.Questo dato suggerisce come tra le donne che hanno identificato il proprio Punto G, c’è condivisione nell’individuarlo sulla parete vaginale ma c’è una variabilità individuale sull’esatta posizione, tale variabilità è dovuta alle differenze anatomiche tra donne.